Il Giappone. Dalla produzione di massa dei transistor alle soapland.


Curioso il Giappone. Paese di suicidi e robot tecnicamente irrilevanti, ma entrambe le categorie ci affascinano con il loro esotismo culturale.
Ed è colpa nostra, piena e meritata.

L'Occidente si è dimostrato il miglior colonialista sine animus fin dalle prime scorribande in Turchia. Ipocriti il più delle volte, presuntuosi quando ve n'era il tempo o la necessità, abbiamo fatto sì che rigettassimo su culture di cui conoscevamo bene lo stupro e lo sfruttamento.
Sempre nella comodità di quei pochi che potevano bastonare un indiano per un pediluvio lievemente caldo.

Gli altri? A far da comodo nella merda di qualche ingranaggio di supporto.

Attualmente il mondo si specchia della stessa luce, curandosi di proteggersi con dei Ray Ban farlocchi. Probabilmente cinesi. Gli stessi cinesi che un tempo (ironicamente/storicamente) venivano additati come "giapponesi".

Giappone, quella incisiva doppia pi. Bistrattata dagli americani, sì, dopo immunerevoli stragi in tutto il sud-est asiatico. Poveri. L'ingranaggio era ancora di legno e diretto da un dio in terra. Poveri.

Sommariamente ignoreremo lo sviluppo socioculturale dei cari samurai, ninja, reppuken. Scusateci.

Siamo all'oppressione americana, una svolta dai toni rosa della ribellione giovanile. Infatti, i baluardi dell'ingranaggio divino temerono che la censura americana e le leggi post bellum potessero minare le antiche tradizioni del Sol levante (caro Mishima), cioè lo stupro, la tortura e il feudalesimo.
Al contrario, direi io.

Grazie all'influenza pacifista dei Garand statunitensi, il Giappone potè fondere i due aspetti principali di entrambe le culture: il militarismo e gli eccessi capitalistici.

Eccoci finalmente ai transistor, rampante produzione giapponese sfumata sul cinese. Da quel giorno avremmo potuto godere di manicheismo cartaceo e videoludico.

Gli emuli, capelli biondi e punk come se piovesse. Ma non proprio, erano più rivisitazioni sul genere. Ribelli. Giovani che bramavano troie obese e macchine lunghe quanto la vergogna di Alemanno.
Pardon: rivisitazioni, troie lunghe quanto Alemanno e macchine obese.

L'Onore non poteva abbandonarli, trecento anni di Storia non si possono bruciare in pochi attimi. Così comparvero i primi omunculi, veri e propri soldati moderni capaci di combattere lo sviluppo sociale grazie a demoni diversamente abili. I nostri amati manga, le bozze che nessun prete avrebbe accettato nel suo tempio sacro.

Ecco, l'esotismo dal rifiuto.

Noi, ingranaggi di metallo arrugginiti dalla presunzione, dovevamo assorbire quel caos culturale che per noi rappresentava la "fuga".
Wolverine è uno stronzo, non è divino, credo non spari palle di energia e sicuramente non ha mai pensato a uccidere Dio, quello cristiano. Eppure è stato accanto a noi per molti anni, la bestia.

Superato il razzismo della seconda guerra mondiale, ecco a voi il prodotto di una collisione storico-culturale: i Robot che tutto possono.

Il resto è davanti ai vostri occhi, alle vostre insicurezze. Siete Naruto, Goku e Devilman.

Potreste pensare che queste righe siano una filippica sul Giappone. Sbagliato (forse?).

È una filippica sulla nostra debolezza. Non la loro.

1 cretinate:

Matsu 19:12:00  

Chapeau, monsieur Canoro.

Chapeau.

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