Il videogioco di Avatar è un flop? Colpa della Fox


Questo post potrebbe intitolarsi anche "ma tu guarda le gggenti che faccia tosta". Praticamente, la news circola da qualche giorno ma noi siamo i soliti ritardatari e ve la proponiamo adesso.

Uno dei produttori del capolavoro (???) di James Cameron ha affermato che se il videogioco ha floppato (e di brutto, anche, aggiungiamo noi) la colpa è esclusivamente della Focs, che non ha supportato adeguatamente il videogheims. In altre parole "il marketing ha fatto skyfus".

Pensate, la Focs si è persino opposta alla pubblicazione di un trailer del videogioco! Che birichini…

Aggiungiamo, di nuovo, noi. Il videogioco di Avatar era brutto, ma brutto forte. Ma non un brutto da dire ok, è brutto. No, qui si va oltre, si va nella bruttura assoluta. Sì. Più brutto di Punky Skunk e di Big Rigs per dire. Non c'è una versione che si salva, forse solo quella per iTelefono è semi decente.

Tutto questo per dire che cosa? Boh, non lo so. Volevo fare il figo pubblicando una notizia videoludica di attualità, ma quando la leggerete sarà comunque vecchia di giorni.

Niente, ci ho provato. Vi ricordo però che se volete comprare il piatto di Natale Disney dovete aspettare il mese di dicembre. Ciao!

Splinter Cell Conviction: la recensione non seria


Prosegue la rubrica delle recensioni non serie, che va di pari passo con la nostra (anzi la mia) voglia di farmi derubare ogni santo mese talleri dal portafoglio, scialacquati per acquistare nuovi incredibili titoli.

Veniamo a noi, anzi, veniamo a Splinter Cell Conviction. Ve li ricordate i vecchi Splinter Cell? Bene, dimenticateveli, perchè questo non ha niente a che vedere con loro.

Splinter Cell Conviction può essere affrontato in due modi. Di soppiatto, come nel passato, oppure entrando in scena per uccidere tutto e tutti, alla Scarface, per capirsi. A parte un paio di fasi che richiedono di essere affrontate di nascosto, si può finire il gioco senza nascondersi mai, riempiendo i nemici di tonnellate di salutare piombo chirurgico. La terza sequenza poi, ambientata nell'Iraq del passato di Sam, è praticamente un clone di Modern Warfare 2. E no, non è un complimento.

Ma il giocoèbello? Si, è bello. Tra l'altro quei geniacci di UbiLol hanno inventato un simpatico sistema per allietare i giuocatori. Praticamente, al buio i nemici non vi vedono, ma voi vedete loro. Uauauauaoooooo! Peccato che questa cosa serva a poco, se non in un paio di missioni. Negli altri casi… ricordate? Piombo.

Avete presente i vari trailer e screenshot rilasciati da Ubisoft dove si vede Sam defenestrare allegramente terroristi, stile Assassin's Creed 2? Si può fare, che figus!

Quindi è tutto bello? Macchè. La storia è banalissima, peggio di una battuta del Cucciolone. La grafica non è il massimo, ma su questo ci si passa volentieri sopra. La longevità? Ecco, qui ci sarebbe da discutere.

È vero che ci sono tre livelli di difficoltà, ma il gioco non dura più di 5-6 ore. Sting in quel lasso di tempo a malapena consuma un atto sensuale completo, mi pare un po' pochetto.

La modalità cooperativa salva un po' le cose, visto che permette di affrontare una sorta di prequel della storia con un amico. Se poi non avete amici, prendetevela con voi stessi e i vostri antiestetici peli superflui, non con Ubisoft che vi donava un modo splendido per rafforzare solidi legami fraterni. Spheegati.

Poi ci sono le mitiche sfide P.E.C, abbastanza bruttine, che abbandonerete prestissimo. Almeno che non vogliate fare gli splendidi nei forum, ma chi in questi tempi di ggrisi si perde in tali bassezze?

Quindi, si compra 'sto Splinter Cell? Se siete ricchi sì, se avete la possibilità di pagarlo meno di 3 euro sì. Altrimenti no.

E ricordatevi che se prenoterete Alan Wake da GameRush vi regaleranno la bellissima torcia ufficiale (pile non incluse). Bella lì!

Poi potrei fare dei bibbidiARGH!

In questo drammatico filmato, il famoso regista Ivandream mostra l'effetto psicologicamente devastante dei giochi di Koggima.
Notevole l'interpretazione di Ziano che mostra una maturità espressiva che solo i più grandi possiedono.


Multifacts #4


Non potevate crederci, ma il notiziario più parziale e querulo della Rete è tornato a infastidire le vostre nobili orecchie.
Sono certo che vi mancava. Almeno la musichetta.
Ascoltate il nuovo parto di Matsu sul misero player a destra, su Mevio e financo su iTunes. La maraviglia della tennicologia!

E Multifap #6? Appena Canoro, Matsu e iDav1de potranno parlarne per più di cinque minuti tutti insieme, siamo certi che la forza tornerà a scorrere potente. Tipo diarrea, per essere precisi.

Metti un giorno, dopo pranzo… (seconda parte)

Matsu: Buongiorno e grazie per l'intervista, maestro. Lei lavora agli eventi crossmediali di MultiFap da qualche mese. Qual è ad ora la sua opinione sul progetto culturale che state portando avanti?

iDav1de: Per prima cosa un saluto a te Roberto e a tutti gli amici di Voyager. Sono entrato a far parte del progetto MultiFap da pochi mesi. Portare avanti un progetto CULturale in Italia non è facile, ma proseguiamo con successo la nostra battaglia contro i commessi di GameStop e simili.

Lei è cittadino italiano, ma anche un po' cinese, vista l'urbe di provenienza. Crede che le BMW bianche dei Chin Chunlà siano chiaro segno dell'integrazione culturale fra popoli?

Sì, assolutamente sì Roberto. E anzi, mi chiedo: perché proprio BMW bianche? Un caso? Noi di Voyager crediamo di no

No, probabilmente non è un caso. Lei spesso dimostra un certo gusto per una candida ironia infantile, fatta di giochi di parole ed espressioni colloquiali buffe. C'è chi ci vede l'influenza del cabaret americano degli anni Venti, chi l'abuso sconsiderato di Estathé. Lei ci può dire qualcosa su come abbia maturato questo particolare stile?

Grazie per la domanda Roberto, posso svelare tranquillamente il segreto. La mia ironia nasce inizialmente come vena polemica contro il mondo che ci circonda. Poi, nel corso degli anni, ho affinato la tecnica fino a fondare una scuola per giovani cabarettisti. Il segreto? Un mix di Estathé al limone e Chicken McNuggets, che, ci terrei a ricordarlo, iniziano con la A di Amburger.

Lei, fra i tre attuali membri fissi di MultiFap, è quello che predilige una prosa meno scurrile, meno scatologica. Questa diversa sensibilità è causata dal fatto che ha registrato in una grotta con un walkie talkie fino ad adesso?

Devo ammettere che l'aver registrato in una piccola grotta con un walkie talkie Fisher Price ha influito molto sul mio stile. Ma non è l'unico motivo: l'altra causa è l'abuso di Estathé citato poc'anzi che mi impedisce di usare parole complesse per formulare i miei discorsi senza senso.

Lei è stato al centro dello scandalo soprannominato dalla stampa Edicolagate. Gran parte dei suoi fan stanno attendendo sviluppi: ha cambiato fornitore di allegati della «Gazzetta dello Sport» o continua nella sua personale battaglia contro quel giornalaio?

Sono lieto di confermare che la battaglia continua. Avendo da poco stipulato l'abbonamento a una nota televisione in pay per view, ho smesso di acquistare non solo gli allegati della Gazzetta, ma la carta stampata in generale, per l'enorme gioia del mio edicolante.

Lei vuole uccidere chi fa il mio lavoro. Ma lasciamo stare. Una domanda a bruciapelo: è vero che ha frequentato le scuole elementari con un altro componente della redazione di MultiFap? Questa cosa non getta ombre sulla sua professionalità? Si ritiene forse un raccomandato?

Confermo la veridicità della leggenda, Roberto. Premettendo che elementari inizia con la O di Ot Dog, come ho imparato alle superiori, posso dire che la mia professionalità non è in discussione, anche se, forse, sono stato scelto dalla redazione di MultiFap con un solo scopo: quello di darmi un contentino per non aver reso pubblico un losco delitto a base di giochi pirata, Amiga e X-Copy Pro.

Ehm… non ho assolutamente la minima idea di cosa stia parlando… ma… *coff coff*… Comunque, le farò un'altra domanda prima di salutarci: crede che il 2010 sia il miglior anno videoludico di sempre?

No, su questo non sono assolutamente d'accordo. Citerei come miglior anno videoludico di sempre il 1939. In quell'anno infatti sono uscito numerosi giochi basati sulla seconda guerra mondiale, talmente realistici che Call of Duty in confronto pare solamente un clone sghembo di Super Mario.
Posso fare un saluto?

Certamente, maestro.

Volevo salutare tutti gli abitanti del mio pianerottolo, i pusher di piazza Mercatale, il noto rapper Jake La Furia, i commessi di Foot Locker e i loro colleghi del negozio Adidas di Barberino del Mugello. Vi ricordo che potete seguirmi su La7, all'interno del programma La Gaia Scienza e vi invito a vedere i playoff NHL su ESPN America. Ciao!


iDav1de aveva un blog in cui contava quanti estathé beveva. Non scherzo.


Vi avevamo promesso una spiegazione. Vero. Ma in realtà vi pongo, come in un'intervista, qualche domanda:

Avete trovato queste interviste di una qualsivoglia utilità?
Essendo certo che non sia questo il caso, non vi irrita che due bacherozzi da seta si mettano a raccontar voi cose di dubbio interesse?
Che vi sbattano addosso opinioni non richieste?

È la prima volta che vi capita?

Amate giornalisti, scrittori, autori che vi spiattellano cazzi loro e aneddoti soporiferi?

Seguite i Twitter di persone famose o perlomeno note?
Perché?
Cosa suscita in voi più interesse rispetto a sentire il panettiere sotto casa parlare della finanziaria?

Perché si percepisce come un bisogno il sentire vicini e umani perfetti sconosciuti?

Perché non sentire vicini le persone vicine, e sentire lontani solo professionisti che sulla vostra curiosità pruriginosa ci fanno discreti quattrini?

Eccovi la spiegazione. Rispondete in tondo, non in corsivo. Nella testa, perché a noi fotte poco di saperlo.

Metti un giorno, dopo pranzo…

Questa immagine è stata scelta casualmente su Google. Davvero.

iDav1de: Matsu, prima di tutto grazie per aver accettato di rilasciare un'intervista, nonostante i tuoi impegni super yeah. Ma bando alle ciance: preferisci i Fonzies o i tarocchi Flash della San Carlo?

Matsu: Ti ringrazio per la domanda, prima di tutto. Francamente nella mia lunga vita di redattore, non che ne voglia fare un merito, brutti mediocri, ho sempre trovato le Fonzies assai più gustose. Certo, non posso dirmi un'estimatore assoluto dei piccoli tumori gialli con il formaggio chimico sopra, ma se proprio debbo scegliere…

Una risposta molto interessante, ma direi di passare ad altro. Anche tu come tutti odi i commessi del Foot Locker?

Certamente. Ho sempre trovato che siano insopportabili. Loro e quella fissazione per la comodità dei miei piedi. Plantari, fantasmini, vernici su spugnette del cazzo, prodotti per la pulizia di fetenti scarpette cucite da bambini. Li Odio. Terrificanti feticisti.

Bene. Passiamo a un campo a noi più vicino, quello dei videogheims. Come nasce l'idea di un podcast come MultiFap?

Nasce precisamente dall'intenzione di confezionare un prodotto che rispondesse ai gusti di una certa utenza raffinata, capace di divertirsi con un brillante umorismo dal registro linguistico alto, quasi aulico. Passati i primi tre anni, con orgoglio ci siamo accorti di avere assolutamente soddisfatto tale utenza. Utenza formata da me e Canoro, per onor di cronaca.

Scommetto che l'utenza tipica di MultiFap odia Gamestop, giusto?

L'utenza tipica di Multifap non compra giochi, in genere. Ne parla soltanto. Trattandosi di un hobby privo di una qualsivoglia voce autorevole, anche la parola di un gretto babbeo con la competenza di un agricoltore del basso lombardo ha un suo peso. Perciò diciamo che Gamestop viene odiato, sì. Non solo perché sono dei miserabili ladri di centesimi che nemmeno gli zingari più zingari oserebbero, ma anche perché spacciano videogiochi; essendo quest'ultimi in teoria il motore primario di una discussione e volendo di converso tutti esporre la propria opinione rimanendo nella più candida e inadulterata ignoranza, ne consegue che Gamestop è il nemico.

Mi sento di condividere questa risposta, e mi sento anche di procedere con una domanda scottante: Pepsi o Coca Cola?

È una domanda assai scomoda di questi tempi. Pare che le sventure di Saviano non coincidano con l'inizio della sua coraggiosa opera di denuncia contro le mafie, bensì da una parola di troppo davanti a un distributore di Coca Cola a Casal di Principe. Io ho una mia risposta, ma non me la sento di iniziare a girare così giovane con la scorta.

Rispetto la tua scelta e passo a una nuova domanda. È noto l'odio di MultiFap (e dei suoi redattori) per personaggi di spicco del mondo videoludico come Hideo Kojima e Peter Molyneux, due geni invece molto amati, specialmente il primo. Come mai questo odio feroce verso i due personaggi in questione e verso gli altri non citati nella domanda, che comunque conosciamo tutti?

Principalmente perché sono dei minchia incapaci. Essendo anche noi dei minchia incapaci, credo sia naturale e fisiologica una buona dose di acredine fra concorrenti. Acredine contraccambiata, vorrei far notare. Basti vedere la grassona che ti vende mappe in Fable II: è CHIARAMENTE un attacco diretto, quasi da toghe rosse, a una figura pubblica come Canoro.

Avevo notato anche io questo attacco diretto, in effetti. Nuova domanda, altro argomento. Recentemente colui che sta intervistando colei è entrato a far parte della scuderia di MultiFap, pur capendo poco e niente. Come è nata la scelta di ampliare l'organico?

È nata essenzialmente dalla necessità di ampliare il numero di interventi nel sito, oltre che a rendere il podcast qualcosa di un po' meno simile a un incontro fra due figuri colpiti da coprolalia cronica. Certo, curiosamente gli interventi scritti sono diventati anche meno frequenti e abbiamo financo infilato una gaia bestemmia nell'ultimo show, ma non temo di esser smentito a considerarle sottigliezze su cui non soffermarsi.
Piuttosto, farei notare come il tasso di "c" aspirate e riferimenti alla vita privata sia aumentato esponenzialmente, aspetto che ci rende invero fieri della scelta fatta.

Direi che la nostra chiaccherata può terminare qui, altrimenti l'intervento diventa troppo lungo e rischiamo di perdere i pochi lettori che ci seguono. Lascia a te l'onore di salutare i nostri fans, ti ringrazio per il tempo dedicatomi/ci/vi/ti.

Grazie per il tempo concessomi nel mio stesso blog e voglio salutare tutti, ricordando loro di continuare ad ascoltarci e a leggerci.
Ah, a proposito di leggere: vi voglio incitare ad acquistare il libro di Franco Legni intitolato Due di Briscola, opera prima di un mio carissimo autore che sta spopolando fra i più giovani.
Ovviamente è un consiglio spassionato, non vorrei che crediate che questa intervista sia solo una marchetta al libro di cui sto curando la seconda edizione. Sia mai!

Ti ringrazio per il consiglio editoriale, chiudo non salutando, ma ricordando a tutti che lunedì iniziano i playoff NBA. Ciao!


Questa cazzata ve la spieghiamo mercoledì. Potreste pensare che sia senza senso. E invece! Ah, che mondi si apriranno davanti ai vostri stanchi occhi!

Le console sono morte. Parola di Koggima


È sempre lui, il nostro mito assoluto. Colui che è poiché esprime. La creatura più illuminata del Ventunesimo secolo, l'uomo che più di tutti incarna lo spirito dei tempi. Kojima. Hideo Kojima. Di idee in verità ne ha avute ben poche negli ultimi anni, ma probabilmente è una nostra triste impressione da mediocri occidentali. Ciò che è certo e ineluttabile è la sua lungimirante opinione sul futuro delle console, pensata probabilmente tra un Metal Gear coi cloni e un altro Metal Gear coi froci.

Il genio ha parlato: in un prossimo futuro, all'incirca quando robot rana ninja prenderanno il posto dei Corpi speciali, le console fisiche non esisteranno più e tutti potranno giocare a cosa vogliono in ogni luogo e in qualsiasi momento. Esempio pratico? Sto cagando un mattone da tre kg in bagno e ho già letto tutte le storie di un vecchio Topolino del 1994? Con la forza della mente posso rilassare l'ano contratto giocando ai videogiuochi! A tutti i videogiuochi che voglio, per la precisione. Come non si sa, però si potrà. Una sorta di nuova frontiera delle seghe mentali.

Sony, dal canto suo, ha risposto al geniaccio con una cosa tipo "che figo, bravo Koggima, speriamo di vederti sviluppare ancora per PleiStescion, ma apprezziamo un bordello la tua voglia di novità". Come a dire: "Brutto cretino, se hai modo di sfoggiare quella faccia da modella tisica in giro per il mondo devi ringraziare una console fisica. La nostra console fisica. Ora chetati e cerca di vendere Peace Walker, altrimenti la PSP la possiamo anche usare come supposta per dinosauri". O scendi il cane che te lo piscio, insomma...

Run fat hero run


Spero sia chiaro che i giuochi di ruolo nipponici mi facciano più schifo di una grandinata di pus surgelato. Più di una donna che molla una scorreggia in un palloncino e se la sniffa in un luogo pubblico. Più di un gruppo emocore che lascia l'emo e il core e si dà solo alla decolorazione dei lunghi ciuffi. Più di due leoni maschi scuoiati che si inchiappettano sul cofano della mia auto. Più delle press release, delle press conference, del pressapochismo che ne consegue. Più del gelato al pistacchio quando penso sia alla mela verde. Più dell'apostrofo al posto dell'accento in è o dell'accento al posto dell'apostrofo in po'. Più del Po. Più di un gruppo di tedeschi con le ciabatte e i calzini bianchi in piazza della Signoria. Più di un abbraccio di un lebbroso con l'aids in una fossa-comune-in-cui-cado-mentre-leggo-sotto-minaccia-un-testo-di-Moccia.

Eh.

Però quel bignami dei jrpg che risponde al nome di Synopsis Quest mi ha proprio conquistato. I venticinque minigiochi ivi contenuti riescono a smontare i cliché narrativi e strutturali del genere con tale bonario (e brillante) umorismo da far suscitare simpatia per il classico Eroe anche a un orco filo-occidentale come me.

Se avete cinque minuti per spippolare su un titoletto in flash, vi consiglio caldamente di dare un'occhiata qua.

Mi raccomando, salutate quella talpa di vostro padre.

Multipiatta, e ora cosa scelgo?

Premetto. Non è un post per fare console uor. Non abbiamo quindici anni, non ce ne frega una mazza. Doverosa premessa, adesso possiamo passare al corpo principale del nostro post.

Si parla, anzi, vi parlo, di multipiattaforma. Sì, ma non è il solito scritto. Anzi. Però mi sono accorto che, pur avendo sia PS3 che Ics Bocs Tressessanta mi ritrovo spesso a comprare solo giochi per la console bianca. Anche quando i titoli sono disponibili in versione multipiattaforma, scelgo sempre la versione 360. Perché?

Beh, per diversi motivi. Per il joypad, ad esempio. Non riesco a usare i grilletti del Dual Shock 3, li trovo orrendi e scomodissimi, mi spiace. Ma il secondo motivo, quello vero, è un altro. Compro quasi solo giochi 360... per gli obiettivi. Non sono un maniaco, però mi fa piacere quando si sbloccano gli obiettivi. Mi fa piacere vedere i punti G aumentare anche se ripeto, non sono fissato, alla fine ho poco meno di 10.000 G, niente di che insomma.

Però, non lo so, c'è quel fascino perverso. Su PS3 i giochi vecchi non hanno i trofei, e oltretutto sono molto fini a se stessi. Certo, anche su Xbox Live alla fine si riduce tutto ad una tesserina con un numero, ma indubbiamente ha il suo fascino. Fascino che su PS3 non esiste minimamente, non c'è nessuna soddisfazione a sbloccare trofei.

E poi la gamercard, quella del 360 si può integrare/visualizzare ovunque ormai e spesso mi son ritrovato a inserire giochi nella console solamente per farne sparire uno orrendo dalla lista dei giocati recentemente. Una sorta di estetica della gamercard.

Finito. Vi ricordo che stasera c'è la finale di basket NCAA, non perdetevela. Ciao.

Spazio autogestito


Vista la mancanza di contenuti ieri, qualcuno di voi potrebbe dire: "ma avevate assicurato settimana scorsa che avreste scritto tre articoli a settimana!".
Che ingiusti. Davvero. Credete che Canoro semplicemente non avesse voglia, se ne fosse scordato o addirittura che se ne fottesse di voi?
Giammai!
Ha voluto anzichenò proporvi lo spazio autogestito qui di seguito. Scrivete voi il post di venerdì, se siete così bravi.















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