Il videogioco sdoganato.


Eravate voi, brutte merde, che volevate sdoganare il videogioco. Voi, nelle vostre camerette buie ingolfate di console e schermi lucidi, picchiavate sulle vostre tastiere unte cercando di patinare il vostro hobby con una ridicola dignità universale.

Sognavate corsi di storia internazionale in cui parlare delle guerre termonucleari di Defcon, amiche del cuore che si scambiano diari e savegame di Jet Set Radio, preti che "fra un miserere e un'estrema unzione" ti scopano su DoDonPachi e madri che fanno scuocere la pasta perché troppo prese da un turtling ossesso su Street Fighter II X Turbo.

Volevate continuare a buttare via tempo con la vostra passione solitaria, alienante e bizzarra senza sentirvi però delle merde asociali e schifate. Non ci sarebbe nulla di strano in questa comune dialettica giovanile dell'inclusione-esclusione, se non fosse che nel vostro cruccio post-adolescenziale state toccando il nostro orticello.

Vogliamo tenerci questa passione malata per noi, come un segreto massonico che tutti conoscono ma che viene percepito come un problema altrui.
Noi sogniamo professori che parlino di proliferazione nucleare senza ownarci in lan, amiche del cuore che si scambiano diari e consigli su come fare un soffocone, preti che "fra un miserere e un'estrema unzione" toccano bambini e madri che non fanno scuocere la pasta perché la colla preferisci sniffarla la sera.
Videogiochi in teoria per molti, ma non per tutti e in fin dei conti per molto pochi.

Ma avete vinto voi.
Eccoli i giochi per tutti, cazzoni sognatori.
Come? Su TV Sorrisi e Canzoni: comode uscite settimanali in cui collezionare gli splendidi e imperdibili titoli della collana Giulia Passione e altra roba di egual caratura ludica.

Questo è come viene sdoganato, nel mass market, un medium che non è nato dalla massa, ma da stanze buie come la vostra.

Si dice che il punk sia morto nel momento stesso in cui è stato registrato un primo disco considerato "punk". Guess why.

Il giocatore autistico


Lo trovo sul divano, buttato a sacco di patate, non muove un muscolo. Lo saluto per dovere. Si volta di scatto, terrorizzato e inizia a colpirsi la piccola testina con quei pugnetti molli. Urla: «Doveeeh il dividendo della microsoft, DOVEEEH?».
Mi calmo, non può farmi del male, ha l'assburger.
Blatera di "complessi sviluppi narrativi, rivelanti interpretazioni teologiche". Ma lo schermo mostra un gundam deforme nell'atto di percuotere un indefinibile grumo di oggetti metallici e boa di piume; scandito dal ritmo delle ere che si susseguono. Numeri salgono, numeri scendono. Sorrido. Gli piace quando lo faccio. Oppure il tintinnio delle chiavi, le potrebbe fissare per ore ripetendo (similmente ad un mantra), senza mai stancarsi, «la negra può deflettere i colpi per davvero, non sono le nano macchine...».

Tra dieci minuti sarà in cucina, nudo, a cospargersi di Vetrix blu. Venti minuti nel passato era sul computer, doveva convincere Gara666the_evil che la complessità di un videgioco è calcolata sull'abuso di termini quali: dio, Dio, gli dei, le divinità, serpenti, i fratelli morti dei serpenti, più la solita fantapolitica sciolta nell'eroina.

Ha smesso di farsi del male, adesso conta i punti G che son volati fuori dalla gamercard. Peccato rientri nel novanta per cento degli autistici comuni: non è capace di sommare oltre la decina, ma pretende comunque la pizza coi peperoni ogni giovedì. Un dramma se si conta che alcuni di questi noleggiano Avatar the last airbender per "i 1000G facili". Piccolino, impiegherà tutta la notte se ha intenzione di misurarsi tutto il pene digitale.

Esco dall stanza per non tornare mai più. Lo lascio che dimena le braccine nell'aria e qualcosa di bianco tra le mani. L'ironia colpisce più forte di me, non rido. Sono fuori. Il sole brucia... Forse è meglio che torni dentro a spiegare a quei cretini le mie opinioni che sono sicuramente vere, provate e migliori delle loro.

Bitch, Bitch, Bitch, Bitch, Bitch, Bitch ecc.

E noi che ci limitiamo solo a qualche bestemmia e lancio di stick. Questo è stile, altro che ritmo nel sangue.

Comunicazione di(s)servizio

Nonostante sembri il contrario, il terzo episodio di Multifap è in febbrile fase di lavorazione.
I due giovanotti scapicollati, dopo un anno di forzato silenzio, stanno lavorando alacremente per coprirsi nuovamente di ridicolo.

Nuovi sketch!
Nuove voci dialettali raffazzonate!
Blasfemità!
Ingiurie!
Microfoni che registrano inspiegabilmente a volumi da confessionale di una cattedrale!
Diffamazioni!
Chip damages!


Al più presto, miei cari amici, pubblicheremo la scaletta definitiva e una straziante testimonianza audio di un bimbo incagnito.



Multifap. Perché ritardare è bello, se non sei un ciclo mestruale.

Dizionario libero di ovvietà versione 0.1b

Il progetto del Dizionario libero di ovvietà ha lo scopo di collezionare frasi inutili mai dette da personaggi celebri, con lo scopo di mostrare al mondo quanto sarebbero sembrati imbecilli a dire cose che tutti sapevano ancor prima che aprissero bocca.

Vi mostriamo alcuni estratti scelti casualmente, in modo che possiate comprendere l'idea più efficacemente.


Posso ammettere, tutto sommato, che non ho particolare simpatia per gli ebrei.

A. Hitler

Potresti raccogliere quella saponetta, per favore?
O. Wilde

Pollo fritto? Sono più uno da anguria.
B. Obama

Cara, hai un moment? Ho un leggero mal di testa.
J.F. Kennedy

Ancora una e poi basta.
S. Vicious

Sapete, non si sta molto comodi qua sopra.
J. Cristo

Dici che c'entra con il prenderlo nel culo?
F. Mercury

Non ho assolutamente idea di quello che sto dicendo.
G. Paolo II

Abbozzala di piangere
A. Franzoni



Abbiamo una frase dell'ultima ora che sta facendo discutere non poco il nostro gruppo di ricercatori. Sebbene sia una citazione reale di qualcuno che non è in fondo così celebre, la sua carica di ovvietà è tale da richiedere una riflessione sul suo possibile inserimento nel Dizionario:

Ma noi alla Square Enix abbiamo un problema: ci mettiamo troppo a produrre un gioco
Y. Wada (CEO Square Enix)

Ma davvero Wada? Soltanto perché state lavorando su Final Fantasy XIII più o meno dal 2003? Un titolo che dai filmati in gioco sembra già vecchio come il culo di una megera?



No, no. Mica hai affermato qualcosa di fottutamente ovvio.


Wiifitted in the closet

C'è una cosa in cui la Sony è bravissima: rovinare l'immagine dei propri CEO.
Prendete Jack Tretton, a puro scopo esemplificatorio. Nome da protagonista da film d'azione, divisa nei capelli da ingegnere ambientale e sorriso fra i più americani dell'intera industria.
Manager post-adolescente della Duracell, nel videogioco da più di venti anni (certo, lavorare in Activision nel suo periodo più nero, dopo Pitfall e prima di Mechwarrior, significa forse essere predestinati a coprirsi di ridicolo), non si è lasciato scappare l'occasione di inserirsi nel vincente progetto Playstation, quando ancora al massimo la creatura Sony si pensava potesse giocarsela con quella triste pagliacciata del CD-i.

Una gran carriera, Jack.
Bravo, Jack.
Hai vinto il mondo, ora è la tua troia. Jack.

Ma.

Hai fatto solo un errore fatale, Jack.
Come cazzo ti è venuto in mente di diventare un Chief Executive Officer del colosso nipponico? Ma hai visto chi ti ha fatto e ti fa tutt'ora compagnia?
Kaz Hirai.
Ken Kutaragi.
sir Howard piedimolli Stringer.
Phil Harrison.

Certamente pensavi che per te sarebbe stato diverso. Cazzo, probabilmente hai fatto la tua prima strategia di vendita quando ancora ignoravi che le donne fossero dotate di tre paia di (belle) labbra. Hai il sorriso incassonato nel mascellone, la divisa nel castano crine. Così serio e affidabile.
Come potresti fotterti l'immagine?

«Microsoft owns the office; Sony owns the living room; and Wii owns the closet.»

Ouch, così. Per esempio.
Sono le tue parole, intrepido Jack. E visto che non bastava lo dicessi tu, un altro brillante cervellone si è permesso di ripeterlo con assoluta soddisfazione.

Jack, Jack, Jack.

Who does own Jack, now?

Il paese videoludicamente più avanzato

I dati di vendita in terra nipponica dal 13 al 16 Aprile, secondo Media Create.

01. [NDS] Pokemon Fushigi no Dungeon (Nintendo) 142,000 / NEW
02. [PSP] BASARA Battle Heroes (Capcom) 28,000 / 114,000
03. [NDS] Mario & Luigi RPG 3 (Nintendo) 19,000 / 541,000
04. [PSP] Monster Hunter Portable 2 G (PSP the Best) (Capcom) 18,000 / 591,000
05. [NDS] Hitman Reborn (Takara Tommy) 17,000 / NEW
06. [PSP] Fantasy Golf Pangya Portable (Takara Tommy) 13,000 / NEW
07. [NDS] Pro Yakyuu Famista DS 2009 (Konami) 11,000 / 55,000
08. [PS3] Musou Orochi Z (KOEI) 10,000 / 205,000
09. [PSP] Mobile Suit Gundam: Senjou no Kizuna Portable (Namco Bandai) 9,000 / 144,000
10. [WII] Deca Sports 2 (Hudson) 9,000 / NEW

No, no. Avete ragione. Notando che mondezza come Fushigi no Dungeon piazza quasi centocinquantamila copie nella prima settimana e che il primo titolo per una console casalinga che si trova nella chart è una compilation di Hack 'n' Slash ignoranti, che possiamo ribattere?
Avete ragione, ripeto: il mercato giapponese dei videogiochi è decisamente più maturo.

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L'HQ del più irritante podcast a sfondo videoludico del globo. Gretti, noiosi e maleducati: uno spazio di nerd frustrati per nerd frustrati.