Metti un giorno, dopo pranzo… (seconda parte)

Matsu: Buongiorno e grazie per l'intervista, maestro. Lei lavora agli eventi crossmediali di MultiFap da qualche mese. Qual è ad ora la sua opinione sul progetto culturale che state portando avanti?

iDav1de: Per prima cosa un saluto a te Roberto e a tutti gli amici di Voyager. Sono entrato a far parte del progetto MultiFap da pochi mesi. Portare avanti un progetto CULturale in Italia non è facile, ma proseguiamo con successo la nostra battaglia contro i commessi di GameStop e simili.

Lei è cittadino italiano, ma anche un po' cinese, vista l'urbe di provenienza. Crede che le BMW bianche dei Chin Chunlà siano chiaro segno dell'integrazione culturale fra popoli?

Sì, assolutamente sì Roberto. E anzi, mi chiedo: perché proprio BMW bianche? Un caso? Noi di Voyager crediamo di no

No, probabilmente non è un caso. Lei spesso dimostra un certo gusto per una candida ironia infantile, fatta di giochi di parole ed espressioni colloquiali buffe. C'è chi ci vede l'influenza del cabaret americano degli anni Venti, chi l'abuso sconsiderato di Estathé. Lei ci può dire qualcosa su come abbia maturato questo particolare stile?

Grazie per la domanda Roberto, posso svelare tranquillamente il segreto. La mia ironia nasce inizialmente come vena polemica contro il mondo che ci circonda. Poi, nel corso degli anni, ho affinato la tecnica fino a fondare una scuola per giovani cabarettisti. Il segreto? Un mix di Estathé al limone e Chicken McNuggets, che, ci terrei a ricordarlo, iniziano con la A di Amburger.

Lei, fra i tre attuali membri fissi di MultiFap, è quello che predilige una prosa meno scurrile, meno scatologica. Questa diversa sensibilità è causata dal fatto che ha registrato in una grotta con un walkie talkie fino ad adesso?

Devo ammettere che l'aver registrato in una piccola grotta con un walkie talkie Fisher Price ha influito molto sul mio stile. Ma non è l'unico motivo: l'altra causa è l'abuso di Estathé citato poc'anzi che mi impedisce di usare parole complesse per formulare i miei discorsi senza senso.

Lei è stato al centro dello scandalo soprannominato dalla stampa Edicolagate. Gran parte dei suoi fan stanno attendendo sviluppi: ha cambiato fornitore di allegati della «Gazzetta dello Sport» o continua nella sua personale battaglia contro quel giornalaio?

Sono lieto di confermare che la battaglia continua. Avendo da poco stipulato l'abbonamento a una nota televisione in pay per view, ho smesso di acquistare non solo gli allegati della Gazzetta, ma la carta stampata in generale, per l'enorme gioia del mio edicolante.

Lei vuole uccidere chi fa il mio lavoro. Ma lasciamo stare. Una domanda a bruciapelo: è vero che ha frequentato le scuole elementari con un altro componente della redazione di MultiFap? Questa cosa non getta ombre sulla sua professionalità? Si ritiene forse un raccomandato?

Confermo la veridicità della leggenda, Roberto. Premettendo che elementari inizia con la O di Ot Dog, come ho imparato alle superiori, posso dire che la mia professionalità non è in discussione, anche se, forse, sono stato scelto dalla redazione di MultiFap con un solo scopo: quello di darmi un contentino per non aver reso pubblico un losco delitto a base di giochi pirata, Amiga e X-Copy Pro.

Ehm… non ho assolutamente la minima idea di cosa stia parlando… ma… *coff coff*… Comunque, le farò un'altra domanda prima di salutarci: crede che il 2010 sia il miglior anno videoludico di sempre?

No, su questo non sono assolutamente d'accordo. Citerei come miglior anno videoludico di sempre il 1939. In quell'anno infatti sono uscito numerosi giochi basati sulla seconda guerra mondiale, talmente realistici che Call of Duty in confronto pare solamente un clone sghembo di Super Mario.
Posso fare un saluto?

Certamente, maestro.

Volevo salutare tutti gli abitanti del mio pianerottolo, i pusher di piazza Mercatale, il noto rapper Jake La Furia, i commessi di Foot Locker e i loro colleghi del negozio Adidas di Barberino del Mugello. Vi ricordo che potete seguirmi su La7, all'interno del programma La Gaia Scienza e vi invito a vedere i playoff NHL su ESPN America. Ciao!


iDav1de aveva un blog in cui contava quanti estathé beveva. Non scherzo.


Vi avevamo promesso una spiegazione. Vero. Ma in realtà vi pongo, come in un'intervista, qualche domanda:

Avete trovato queste interviste di una qualsivoglia utilità?
Essendo certo che non sia questo il caso, non vi irrita che due bacherozzi da seta si mettano a raccontar voi cose di dubbio interesse?
Che vi sbattano addosso opinioni non richieste?

È la prima volta che vi capita?

Amate giornalisti, scrittori, autori che vi spiattellano cazzi loro e aneddoti soporiferi?

Seguite i Twitter di persone famose o perlomeno note?
Perché?
Cosa suscita in voi più interesse rispetto a sentire il panettiere sotto casa parlare della finanziaria?

Perché si percepisce come un bisogno il sentire vicini e umani perfetti sconosciuti?

Perché non sentire vicini le persone vicine, e sentire lontani solo professionisti che sulla vostra curiosità pruriginosa ci fanno discreti quattrini?

Eccovi la spiegazione. Rispondete in tondo, non in corsivo. Nella testa, perché a noi fotte poco di saperlo.

1 cretinate:

lune 20:37:00  

fa bene al cuore.

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