Le console sono morte. Parola di Koggima


È sempre lui, il nostro mito assoluto. Colui che è poiché esprime. La creatura più illuminata del Ventunesimo secolo, l'uomo che più di tutti incarna lo spirito dei tempi. Kojima. Hideo Kojima. Di idee in verità ne ha avute ben poche negli ultimi anni, ma probabilmente è una nostra triste impressione da mediocri occidentali. Ciò che è certo e ineluttabile è la sua lungimirante opinione sul futuro delle console, pensata probabilmente tra un Metal Gear coi cloni e un altro Metal Gear coi froci.

Il genio ha parlato: in un prossimo futuro, all'incirca quando robot rana ninja prenderanno il posto dei Corpi speciali, le console fisiche non esisteranno più e tutti potranno giocare a cosa vogliono in ogni luogo e in qualsiasi momento. Esempio pratico? Sto cagando un mattone da tre kg in bagno e ho già letto tutte le storie di un vecchio Topolino del 1994? Con la forza della mente posso rilassare l'ano contratto giocando ai videogiuochi! A tutti i videogiuochi che voglio, per la precisione. Come non si sa, però si potrà. Una sorta di nuova frontiera delle seghe mentali.

Sony, dal canto suo, ha risposto al geniaccio con una cosa tipo "che figo, bravo Koggima, speriamo di vederti sviluppare ancora per PleiStescion, ma apprezziamo un bordello la tua voglia di novità". Come a dire: "Brutto cretino, se hai modo di sfoggiare quella faccia da modella tisica in giro per il mondo devi ringraziare una console fisica. La nostra console fisica. Ora chetati e cerca di vendere Peace Walker, altrimenti la PSP la possiamo anche usare come supposta per dinosauri". O scendi il cane che te lo piscio, insomma...

0 cretinate:

Player Episodi

Multifapping since 1984

L'HQ del più irritante podcast a sfondo videoludico del globo. Gretti, noiosi e maleducati: uno spazio di nerd frustrati per nerd frustrati.