L'idiot weeaboo – o come costruirsi un'Arcadia personale

Volendoci affidare a dell'oggettivismo spicciolo, potremmo affermare che la presenza degli individui ipodotati non è da assimilare necessariamente alle loro dimostrazioni più plateali. Questi, sono semplicemente stupidi. Sempre con indipendenza dalle manifestazioni: risibili, criticabili o più semplicemente irritanti. Ciò nonostante, la preservazione dell'ego espresso – dell'idiot weeaboo chiaramente – dovrebbe figurare tra le nostre prime priorità esistenziali. (Un secondo e arriveremo a bashare qualcuno oppure qualcosa.)

Spinto da un nauseabondo amore universale, vi prego di tollerare e di proteggere i biomi psicologici del prossimo. (Eh eh, scusate.) In forma onesta suonerebbe più come «Non minacciate la fauna della meraviglia». Poiché, similmente al profilo della gazzella nello scorcio della Savana, i loro movimenti ci irradiano di matte risate e, alle volte, di compassione. Fidatevi, lo dice uno che ha assaggiato la carne di gazzella.

L'approccio del mammifero alla manifestazione di sé sfiora due punti molto semplici prima di realizzarsi: speranza -> fallimento/negazione -> Sasuke nippodachi mabburu. Questo fenomeno prende forma nell'apatico, confortevole, liquido dell'ignoranza; senza scordarci del caro amico rifiuto pretestuoso, possibilmente.
Segue un piccolo esempio:

«Mi chiamo Aldo Camone, piacere. Non riesco a sviluppare solide espressioni di me e sono un idiota. Ho centouno problemi, le bitches figurano tra questi. A scuola mi coglionano duro, non sanno che potrei avere un demone atrofizzato dentro di me - no, aborto vestigiale non è un sinonimo, stronzi. La mia stessa famiglia mi cogliona ancora più duro con le lezioni di piano e la messa domenicale, però ignora che dentro di me scorre sangue asiatico. La mia waifu è migliore di questi luridi umani, lei mi ama e mi fa i pompini quando grindo. Visto che loro sono chiaramente delle brutte persone [Il perché non posso spiegarlo… ma cito bene il capitolo nove di Death Note] cercherò di aggrapparmi alla scialuppina prossima de “Il mio interesse”».


La conclusione viene da sé, è un prodotto di omissioni contestualizzate. Cadendo senza supporto, le informazioni comunicate dalle bestioline vanno a legarsi casualmente con le basi logiche di poco sotto. Abbiamo la meraviglia. Un risultato grezzo, in parte, ma indiscutibilmente affascinante.

Ecco, l'impronta psicologica perde d'importanza. Non è rilevante. La ricerca dell'infelicità dietro al comportamento porta solo alla realizzazione fredda, meccanica, di un pullulare uggioso. Quando fatta ossessione dallo spettatore, un'infelicità condivisa – anche se frequentemente ignorata. Per ora non ci riguarda, non in questo discorso.

Che fare quindi? Decidiamo di rimuovere arbitrariamente parte delle nostre memorie. Il liceo? Vi riferite forse all'invasione dei Siloni nel mio cortile? Quei bifolchi galattici non mi capivano. Il primo fallimento personale? Una coincidenza narrativa. Me stesso? Beh, chiaramente la meraviglia del mondo.

Non posso chiuderlo così, pare sia convinto di quel che ho scritto. That's all folks, vado a farmi inculare da un leone nella Savana.



Edit furente:

Stavo per dimenticarmi la citazione hipster – siamo tutti lo Spherion rotondo delle trame di Final Fantasy. Figo, eh?

4 cretinate:

Anonimo 19:30:00  

Bel modo di metterlo nel culo alla coerenza logico-sintattica.

Canorously 21:25:00  

E' che non so disegnare. Comunque, sono sicuro che potrai parlarmi di questo messaggio in quattro o cinque anni.

Ho abboccato?

Anonimo 23:24:00  

Nel senso che impiegherò quattro o cinque anni per comprendere il tuo post?

Seriamente, potresti parafrasarmi il significato di:

"La conclusione viene da sé, è un prodotto di omissioni contestualizzate. Cadendo senza supporto, le informazioni comunicate dalle bestioline vanno a legarsi casualmente con le basi logiche di poco sotto. Abbiamo la meraviglia. Un risultato grezzo, in parte, ma indiscutibilmente affascinante.

Ecco, l'impronta psicologica perde d'importanza. Non è rilevante. La ricerca dell'infelicità dietro al comportamento porta solo alla realizzazione fredda, meccanica, di un pullulare uggioso. Quando fatta ossessione dallo spettatore, un'infelicità condivisa – anche se frequentemente ignorata. Per ora non ci riguarda, non in questo discorso."

Penso di avere seriamente bisogno di un disegno.

Canorously 00:36:00  

Il risultato è chiaro. Le iperboli dell'esempio nascono dal desiderio, volontario o inconscio, di ignorare precise conferme.

Quando il prodotto dell'omissione (che va necessariamente colmato per una questione di ordine mentale) viene adoperato come sostitutivo di qualcosa, questo, essendo forzato a lavorare (crescere) in un contesto estraneo, finisce col cozzare inevitabilmente contro il suo nuovo ambiente (limite definito dal particolare contesto in cui viene inserito).
L'attrito, tra l'insieme e il testè nato omuncolo logico, scaturisce meraviglia, cioè sorpresa, nell'osservatore. L'osservatore assennato, capace di discernere due stati diversi nello stesso insieme.
Si ha quindi un fenomeno in parte involontario, grezzo dal punto di vista del suo ambiente (sistema logico), poiché si regge pericolante o invade i paletti dell'insieme, senza essere capace di emulare gli altri elementi (non perfetti, ma ragionevolmente solidi).

Nella prima fase della sopresa (la meraviglia succitata) non c'è immediatamente posto per l'ironia, è l'uomorismo a dominare ogni reazione per una quantità variabile di tempo. E su questo vorrei soffermarmi.

Se considerassi l'ironia in questo frangente, mi perderei nell'analisi empatica. Abbandonerei l'illusione estetica dell'umorismo e vivrei aspramente (criticamente) il goffo errore di un mio simile nel di riordinarsi in una realtà ostile... per entrambi (seppur differente nella percezione).
Questo è un altro percorso mentale che attualmente non mi interessa.

Non penso disegnerò nulla. Come ho scritto in precedenza, non ho una mano complice e tu sei una sega a pictionary.

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