Eutanasia videoludica parte terza: Contra


Che FiQus Contra. Eh si, che figo, davvero. Bello l’arcade, bellissima la conversione NES, che è fondamentalmente un gioco diverso rispetto a quello da sala. La copertina poi, con i due protagonisti che somigliano in maniera impressionante a Schwarzenegger e Stallone (mentre nel gioco non hanno nemmeno gli occhi)… Che ci volete fare, siamo nell’America di Reagan, l’hulkamania corre selvaggia, il wrestling attrae migliaia di bambini e si diffonde lo stereotipo tuttomuscolienientecervello.

Dopo questa lunga intro, torniamo a parlare di Contra. Quello per NES, però. Uno sparatutto a scorrimento difficile, ma difficile, ma talmente difficile che Konami ha dovuto inventare un codice da digitare col pad per ottenere 30 vite aggiuntive. E servivano tutte per finire il gioco. Non ne avanzava una. MAI. Sia come sia, Contra è un successone sul piccolo botolo Nintendo. Sulla stessa console esce anche un seguito, Super Contra, che non si è cagato nessuno, e uno spin off, Contra Force. Quest'ultimo brutto come la morte, in pratica un platform carino e colorato con quattro truzzi intenti a saltare ovunque.
Intanto la serie sbarca anche sul piccolo (mica tanto) Gheim Boi, con un gioco divertente ma fondamentalmente inguardabile sul display monocromatico.

Facciamo un salto temporale ai primi anni Novanta. Lo SNES domina il mercato, almeno quello delle console, perché in assoluto regna solo l’AMIGA. A500 per i ricchi, A600 per gli altri. Comunque, il Super Nintendo vende da matti e quei mattacchioni di Konami presentano Contra 3 The Alien Wars. Un gioco strepitoso, bellissimo, che usa ampiamente il Mode 7, il mitico chip aggiuntivo capace di generare effetti sbalorditivi, almeno per l’epoca. Contra 3 è lungo, difficile, tosto, ma bellissimo da vedere e appagante da giocare. Non molti lo hanno finito, ma poco importa. Un paio di anni dopo i possessori di Mega Giaiv si beccano Contra Hard Corps, totalmente diverso da Alien Wars e anche meno bello. Ma poco importa, è pur sempre Contra su una console SEGA.

Siamo nel 1996. Adesso domina la Pleistescion. Il Saturn vende benino, ma non si impone, Nintendo è ancora in alto mar(io)e con il suo N64. In quell’anno esce Contra: Legacy of War, primo gioco 3D della saga. Una ciofeca immonda. Ma ai tempi tutti i giochi dovevano essere obbligatoriamente in tre dimensioni. E ciofeche immonde, spesso. Non contenti di tale flop, Konami ci riprova nel 98 con C: The Contra Adventure. Altro giro altra ciofeca. Meno male che questi due aborti escono solo negli IUESEI. Per fortuna, almeno questo.

Da qui, la serie Contra muore per ben 4 anni. E’ una morte definitiva? No, purtroppo no. Konami infatti ci riprova con Contra: Shattered Soldier per Playstation 2, ai tempi sul mercato da appena un anno. Questa volta però ci troviamo di fronte ad un gioco a scorrimento laterale, come i vecchi tempi. Shit Soldier è brutto, sì, ma brutto forte. Roba da far vomitare bignami di level design dalle narici. Con un po’ di lavoro in più e meno stimolanti illegali magari poteva venire fuori anche qualcosa di discreto, invece nulla, cagata galattica. Secondo le leggende, il gioco sarebbe in realtà il completato e mai uscito Contra Spirits 64 per il Nintendone, portato paro paro sulla Plei. E la grafica infatti sembra quella di un gioco del 97, triste aspetto che corrobora la teoria.

Contra è morto. Così sperano i tanti fans, memori dei gioconi di un tempo. Macchè, tempo due anni e Neo Contra appare sempre su PIESSEDUE. E fa ancora più schifo del precedente. Un mischione tra platform, sparatutto a scorrimento orizzontale e action game 3D in free roaming. Uno schifissimo insomma. La Konami nuova scuola ha insomma mietuto un'ennesima vittima illustre. Quando si decideranno a chiuderla sta serie, pensano i soliti fan, tirando BBBUGNI ai muri.

Passano altri quattro anni e Contra riappare. Su DS, con Contra 4. E questo, non ci crederete, è un gioco bellissimo, uno dei migliori disponibili sulla console portatile Nintendo. 8 livelli pieni di azione vecchio stile, con grafica 2D curatissima, nemici incazzosi, boss finali grandi come tutto il display e tantatanta azione, comepiaceanoi.

Questa è in poche righe (mica poche, in verità) la storia di Contra, o Probotector, che dir si voglia. Una storia struggente, una serie di successo finita nel limbo, come tanti altri giochi. Il futuro? Chi lo sa, magari il brand sarà rispolverato da Konami per un nuovo episodio su WiiWare, PSN o XBLA, ovviamente venduto alla modifica cifra di 9.90 euri o 1200 punti Microsoft. O magari per iPad. Brrr.

Segnali di accanimento terapeutico:



Vogliamo ricordarlo così:


1 cretinate:

lune 05:00:00  

l'alieno sembra minaccioso!

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