Wiifitted in the closet

C'è una cosa in cui la Sony è bravissima: rovinare l'immagine dei propri CEO.
Prendete Jack Tretton, a puro scopo esemplificatorio. Nome da protagonista da film d'azione, divisa nei capelli da ingegnere ambientale e sorriso fra i più americani dell'intera industria.
Manager post-adolescente della Duracell, nel videogioco da più di venti anni (certo, lavorare in Activision nel suo periodo più nero, dopo Pitfall e prima di Mechwarrior, significa forse essere predestinati a coprirsi di ridicolo), non si è lasciato scappare l'occasione di inserirsi nel vincente progetto Playstation, quando ancora al massimo la creatura Sony si pensava potesse giocarsela con quella triste pagliacciata del CD-i.

Una gran carriera, Jack.
Bravo, Jack.
Hai vinto il mondo, ora è la tua troia. Jack.

Ma.

Hai fatto solo un errore fatale, Jack.
Come cazzo ti è venuto in mente di diventare un Chief Executive Officer del colosso nipponico? Ma hai visto chi ti ha fatto e ti fa tutt'ora compagnia?
Kaz Hirai.
Ken Kutaragi.
sir Howard piedimolli Stringer.
Phil Harrison.

Certamente pensavi che per te sarebbe stato diverso. Cazzo, probabilmente hai fatto la tua prima strategia di vendita quando ancora ignoravi che le donne fossero dotate di tre paia di (belle) labbra. Hai il sorriso incassonato nel mascellone, la divisa nel castano crine. Così serio e affidabile.
Come potresti fotterti l'immagine?

«Microsoft owns the office; Sony owns the living room; and Wii owns the closet.»

Ouch, così. Per esempio.
Sono le tue parole, intrepido Jack. E visto che non bastava lo dicessi tu, un altro brillante cervellone si è permesso di ripeterlo con assoluta soddisfazione.

Jack, Jack, Jack.

Who does own Jack, now?

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