L'Ego di cui non sentivi il bisogno.

Annunciato da ormai un annetto, Fable 2, seguito ufficiale dei problemi emotivi di Molineaux, si prospetta come il più grande ammasso informe di pathos mai realizzato.
Potremmo infatti: sparare alle gambe di un fedelissimo cane per poi abbandonarlo al suo destino, acquistare armi da fuoco anacronisticamente decontestualizzate ( spara spara bimbominchia anyone? ) e ripercorrere il fantastico sistema morale da oratorio.

Caro Molineaux, io ricordo le tue promesse, sono marchiate a fuoco negli speciali di Edge [tra le altre cose mi sei costato 15e al mese NdA].

Project Ego nasceva con lo scopo di creare la materia e venderle un appartamento in periferia con un mutuo vantaggioso: ogni azione avrebbe avuto ripercussioni su un mondo dinamico e flessibile senza alcuna sorta di limite/barriera.

Molineaux, non contento, incalzava con affermazioni ancora più sensazionali: «Immaginate di tagliare un albero, ecco, lo potrete vedere crescere di nuovo fino alla sua morte».
Oppure: «Aggredendo qualcuno c'è la possibilità che torni negli anni per vendicarsi, e se fosse deceduto, un familiare per reclamare la vostra vita».

L'ultima volta che ho avuto modo di controllare gli alberi nel primo Fable non erano interagibili - non che io abbia mai "interagito" con un albero in vita mia -, l'omicidio al massimo suscitava urletti tra le donnine più impressionabili del paese e il complesso mondo saturo di scelte si era ridotto a un tozzo di pane stantio autografato da Bossi.

Dopo una cinquantina di ore di gioco posso finalmente confermare la mia tesi:
Molineaux non ha i capelli per davvero, non è un trucco per sviare la massa dalle sue cazzate.


Vorrei anche soffermarmi sul profilo psicologico di Molineaux, cosa avrà mai portato il nostro caro inglesino a una divisione così netta tra il "bene" ed il "male", fra l'altro già presente nell'altro titolo Lionhead Black and white (fantasia)?
La colpa è del clero, non può essere altro che il lavoro di un prete di ultima categoria. Non trovo altra spiegazione razionale.
Nonostante il termine Ego permetta di lavorare su infinite sfaccettature, lui ha scelto l'otto per mille.
Concepire l'"Essere" come due banalissime strade distinte, incapaci di collidere e mischiarsi, non è riduttivo; è materiale per un libro di Dan Brown.

Chi ha stabilito che devo salvare il mondo? Perchè devo scegliere tra la morte di un innocente o una lauta ricompensa e due carezze? Come mai un piccolo esilio di due minuti è capace di lavare ogni mia malefatta per sempre?

Molineaux, mi preoccupi.
Chiudo con un video che mi ha toccato personalmente, è questo il pathos di cui parlavo prima.



Posso solo immaginare un somiglianza tra le promesse su Fable e il suo matrimonio.

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